Il Giarre Calcio tradizionalmente è rappresentato dai colori del gonfalone comunale, giallo e blu. I primi colori ufficiali della squadra parmense, nata nel 1913 con il nome di Verdi Foot Ball Club, sono quelli della città, ovvero il giallo e il blu, disposti a quarti sulla divisa. La nazionale andorrana veste i colori della bandiera nazionale, usandoli in maniera alquanto varia e creativa: tipicamente la maglia interna è su base rossa, mentre quelle di cortesia «giostrano» sul giallo e sul blu. La casacca crociata è quella che accompagna la storia del Parma fino al 1951 quando, per ragioni scaramantiche, viene decisa la sua sostituzione dapprima con una maglia palata gialloblù e poi con una divisa blu con maniche gialle. Solo dal 9 febbraio 1999, con l’esordio assoluto della prima maglia firmata Kappa in occasione dell’amichevole della nazionale Under 21 contro i pari età della Turchia, un fornitore tecnico poté griffare per la prima volta nella storia la divisa azzurra; l’Italia, dopo quasi novanta anni, fu tra le ultime nazionali al mondo ad adattarsi a questa consuetudine.

Il caso più comune era quello in cui a un giocatore, sotto contratto personale con un fornitore tecnico, veniva impedito da quest’ultimo di esibire lo sponsor tecnico della squadra di appartenenza sulle divise da gara. Nel caso delle categorie dilettantistiche, sempre dalla stagione 2013-2014, viene concesso di apporre fino a tre marchi pubblicitari nella parte anteriore della maglia, due dei quali possono essere apposti sulle maniche della divisa. La «snaturazione» termina nel 1958 con il ripristino della vecchia maglia crociata bianconera. Questo fino al 1º gennaio 1970 quando, unitamente alla maglia crociata, la Parmense diventa Parma A.C. e adotta lo scudo con la croce nera in campo bianco e le strisce verticali gialloblù, utilizzato fino agli anni 2000 (anche se prima del 1983 raramente apposto sulla maglia). Ad esempio al cinema, ne L’allenatore nel pallone (1984) il Parma è l’ultima squadra (di Serie B) che Oronzo Canà, interpretato da Lino Banfi, allena prima di approdare alla «Longobarda» di Borlotti, mentre in Tifosi (1999) il personaggio interpretato da Diego Abatantuono, un ultrà juventino, nel suo episodio è alle prese con una trasferta sul campo del Parma. Rigotti sfiora con il secondo posto la riconquista della Serie B, che arriva nella stagione successiva, che, grazie all’arrivo in panchina di Arturo Silvestri, si classifica primo davanti all’Anconitana.

La FIGC colloca il Cosenza al 55º posto nella graduatoria della tradizione sportiva dei club ad essa affiliati. A fine stagione Scopigno non è confermato e al suo posto viene chiamato Edmondo Fabbri, ex commissario tecnico della Nazionale ai mondiali di Inghilterra del 1966, dove Riva era stato portato da «turista». Lo stile adottato verso la fine del primo decennio del XXI secolo dalla nazionale iberica (e anche dal Barcellona dell’allenatore Josep Guardiola) è il tiki-taka (in spagnolo tiqui-taca). Alla fine di quella stagione il Cosenza risultò la squadra con il maggior numero di vittorie, diciassette. Lazio di Mario Sperone, squadra che militava nel campionato di serie A. L’incontro terminò con il risultato di 1 a 0 a favore dei laziali, maglia roma nuova con rete di Burini. S.S.D. Parma Calcio 1913, viene affiliata alla FIGC e ammessa in sovrannumero in Serie D rappresentando così calcisticamente la città di Parma. Simmenthal nell’ottobre 1953 (nota bene: la Simmenthal era la ex Società Anonima Sadital che già vendeva carne in scatola dagli anni 1930), affiliandola il 12 ottobre alla FIGC.

L’altra grande vittoria per la maglia del Napoli riguarda il main sponsor: dopo 18 anni, la società saluta (finalmente) l’antiestetico marchio Lete, lasciando spazio al più discreto logo MSC in bianco. Infine lo spazio dedicato al back sponsor è stato portato a 200 cm², mentre quello sui pantaloncini a 100 cm². Sony sponsor bianconero, in La Stampa, 6 maggio 1995, p. Il Vicenza, invece dei teloni, dipinse con vernice bianca l’erba al fianco delle porte a formare la scritta Pal Zileri, già tra i partner ufficiali dei veneti; stessa cosa fece il Brescia, che espose teloni con il marchio Ristora, già jersey sponsor dei lombardi. È sicuramente un grande orgoglio e per me rappresentare l’Inter è sempre stata una cosa bella e lo continuo a pensare. Il 2 maggio 2024 Paola Vella, imprenditrice magliese, annuncia di aver rilevato la società con l’intenzione di ricostituire il settore giovanile e far tornare grande il nome della Toma Maglie. Al contrario, è uno degli aspetti sul quale le società insistono molto, con l’obiettivo di aumentare la riconoscibilità dei propri brand. Le sorti della A. Toma Maglie, pericolosamente vicina alla zona play-out al netto dei soli 14 punti in classifica e con una società dimissionaria, sembrano ormai segnate.

By Elena