E comunque il calcio lo continuo a guardare. Successivamente ha guidato per 6 stagioni (da quella 2004/05 a quella 2009/10) la primavera del Palermo vincendo uno storico Scudetto (il 1° e per ora unico titolo di Campione d’Italia Primavera nella storia del Palermo calcio) di categoria nella stagione 2009/10. Durante la sua lunga esperienza con la primavera del Palermo, nella stagione 2006/07 fu promosso da Zamparini come allenatore della prima squadra al posto dell’esonerato Guidolin ma durò solo 3 giornate sulla panchina rosa-nero, infatti venne poi richiamato lo stesso Guidolin. Come per Verratti, anche qui il miglior offerente fu un grande club estero, il Borussia Dortmund, napoli calcio maglia finalista di Champions League l’anno prima. Non è solo questione di quanto il Paris Saint-Germain nell’estate 2012 pagò al Pescara (per inciso, 12 milioni di euro), ma anche delle prospettive a lungo termine che il trasferimento portava con sé: una presenza stabile in Champions League con la possibilità di alzare un giorno la coppa, una cosa che in Italia in quel momento solo la Juventus avrebbe potuto dargli. Seduto accanto a Fabio Canna varo su una Bmw da decine di migliaia di euro.
Anni Novanta. Lo stereo acceso, il volume alto, voglia di dimostrare al mondo il proprio successo, perché stare vicino a Fabio Cannavaro era già un successo, tutto il resto era scontato, «sarebbe arrivato», pensava il promettente Ferdinando Piro. Una mossa, tra l’altro, già innescata da grandi aziende sensibili alla questione, come Adidas con la sua campagna “She Breaks Barriers”, o da chi ha fatto parte di questo mondo ed è disposto a raccontarne complessità e contraddizioni. Sarà stata la saudade, fatto sta che né a Dortmund, né a Siviglia nella prima parte della stagione successiva, Ciro avrebbe trovato la sua dimensione e sarebbe tornato a segnare solo in maglia Lazio. Donati fino alla stagione scorsa ha giocato abbastanza, Caldirola solo nei primi anni, poi, per una serie di infortuni, lo hanno dirottato al Werder Brema II, in 3° Liga. Nella stagione 2019-2020 la Nike propose, invece, una maglia color acquamarina con un ricamo oro e nero intorno al collo a V e alle maniche. Di sicuro sanno più di Anna Frank che del «sabato nero» nel ghetto di Roma. Mostriamo inoltre due splendide copertine dedicate alle prodezze dell’indimenticabile cannoniere nel 1960 (da Lo Sport Illustrato , rispettivamente N. 40/1960 e N. 52/1960). Nella seconda, oltre al grande Pedro compare «Raggio di Luna» Selmosson.
Nel cortometraggio la messa a fuoco riguarda tutti i pregiudizi culturali che una donna è costretta ad affrontare soprattutto quando pratica uno sport considerato poco adatto al genere femminile, o ancora le disuguaglianze di cui è vittima, dalla differenza di retribuzione alla difficoltà di svolgere determinati ruoli, come quello di allenatrice e commentatrice, tutte posizioni principalmente ricoperte da uomini. Niente di complicato: che indipendentemente dal genere e dal tipo di sport, uomini e donne, ricevano non solo la stessa attenzione dai media, ma anche la stessa narrazione; che possano usufruire dei medesimi finanziamenti; che siano pagati allo stesso modo e che i premi in denaro per i tornei femminili e maschili si eguaglino; che possano fare carriera in ogni ambito inerente al mondo dello sport o ancora che, soprattutto, possano occupare ruoli di leadership, in modo che le loro voci cessino di rimanere inascoltate. Tra questi vi sono: Paulo da Silva e Rubén Maldonado per il Paraguay, Petăr Žabov e Antonio Vutov per la Bulgaria, Francisco Garaffa e Atilio Demaría per l’Argentina, Pavel Srníček per la Repubblica Ceca, Mark Edusei per il Ghana, Marius Stankevičius per la Lituania, Carlos Embalo per la Guinea-Bissau, Ricardo Frione per l’Uruguay, Precious Monye per la Nigeria, Achraf Lazaar per il Marocco, Christian Manfredini per la Costa d’Avorio, Massimo Margiotta per il Venezuela, Niklas Nyhlen per la Svezia, Florian Radu per la Romania, Mario Šitum per la Croazia, Emanuele Ndoj per l’Albania, Ayub Daud per la Somalia, Brayan Vera per la Colombia, Franck Kanouté per il Senegal e Idriz Voca per il Kosovo.
Per sempre. L’agenda rossa è la scatola nera della Seconda Repubblica. Ci sono tutti i presupposti per ben figurare e c’è, soprattutto, un progetto nel lavorare molto sui giovani e migliorare il settore giovanile”. Lazio-Roma 0-4, Campionato 1960-61(13 novembre 1960) (dopo una tripletta di Manfredini nel primo tempo, il quarto gol della Roma fu siglato verso la fine dell’incontro da Orlando). Pessina 7 Suo il primo cross dei bianchi al quarto d’ora. Prima Carnevalini servito da Introppico manda alto di testa da buona posizione, poi da una palla inattiva, Conti mette un ottimo cross dalla destra ma nessuno è pronto a spingere in rete la sferache scorre all’ altezza dell’ area piccola. Ogni 4 ottobre viene organizzata una piccola festa che ha inizio con la celebrazione liturgica in onore del Santo. Davanti a me un padre e un figlio accomunati dalla stessa divisa da lavoro, probabilmente una piccola azienda artigiana a conduzione familiare. Anche in questo caso, sia i colori degli sponsor che i nomi e numeri di maglia, saranno i medesimi della seconda divisa. I pantaloncini erano sia bianchi sia azzurri mentre i calzettoni furono quasi sempre gli stessi indossati con la prima divisa.
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