In tutta Italia il Partito Nazionale Fascista, per semplificare la geografia del calcio nelle grandi città, impose molte fusioni, anche a scopo di propaganda ma il Trastevere, come la S.S. 12 ottobre 1925 con la S.S. Marcatori: Scarascia (Maglie) al 24′ del p.t. Il 2 maggio 2024 Paola Vella, imprenditrice magliese, annuncia di aver rilevato la società con l’intenzione di ricostituire il settore giovanile e far tornare grande il nome della Toma Maglie. Artefice di ciò fu il presidente dei grifoni, Franco D’Attoma, il quale per reperire i 700 milioni necessari al prestito in Umbria dell’attaccante Paolo Rossi, si accordò col gruppo alimentare IBP (Buitoni-Perugina) da cui ne ottenne 400; in cambio, il nome del loro pastificio Ponte sarebbe comparso sulle divise e sui capi d’allenamento della squadra (curiosamente lo stesso Rossi, già vincolato da un precedente accordo pubblicitario a livello personale, sempre nel settore agroalimentare con la Polenghi Lombardo, nell’occasione fu l’unico biancorosso a non poter esibire lo sponsor sulla maglia). Poi dal 1925, col nome Trastevere F.C.
Il campionato di Prima Divisione Sud è vinto dal Cagliari che supera di ben 8 punti la Ternana, 2ª classificata; quinto il Trastevere con 25 punti, 10 vittorie, 5 pareggi e 7 sconfitte, maglia inter 2024 40 gol fatti e 24 subiti. Nel 1932-33 il Trastevere milita in III DIVISIONE arrivando ultima con 5 punti dietro alla Pontecorvese e all’US Savoia il campionato lo vinse la A.S. Con il pregevole record di 17 successi interni su altrettanti incontri disputati, il Cosenza sbaragliò la concorrenza vincendo facilmente il campionato con sette punti di vantaggio sull’accoppiata composta da Vittoria e Nuova Igea. Assume la nuova denominazione di Associazione Calcio Spezia. Nord di Promozione. Declassata nella nuova Promozione Regionale. La tifoseria è però stata anche, talvolta, causa di episodi spiacevoli: singolari i fatti del campionato 1922-1923, in cui la colossale rissa scoppiata dopo la partita Spezia-Genoa portò alla squalifica del «Picco» per addirittura un anno, punizione record per quell’epoca. Inoltre, la tifoseria spezzina ha generalmente pessimi rapporti con la maggioranza delle tifoserie toscane in primis con quella dei carraresi (che considerano le sfide con lo Spezia come il «derby per eccellenza») e, a seguire, con quella lucchese (spesso gli incontri tra le due tifoserie sono sfociati in episodi violenti) e livornese (dopo la rottura del gemellaggio).
La tifoseria organizzata nacque nel 1974, allorquando venne fondato il gruppo Ultras Spezia, costituito inizialmente da un gruppo di giovani che erano soliti assistere alle partite dalla gradinata, talvolta improvvisando le prime rudimentali coreografie. La tifoseria spezzina non intrattiene alcun gemellaggio, pur avendo rapporti di amicizia. Il tradizionale terreno di allenamento degli aquilotti è il centro sportivo Bruno Ferdeghini, situato alla Spezia nel quartiere di Melara, il quale sotto la gestione Volpi ha subito una radicale ristrutturazione, completata nel maggio 2013 con la realizzazione di un centro interamente dedicato al settore giovanile, con due campi a 11 in sintetico e due campi a 7, una palestra e due edifici con le sedi della società e del settore giovanile. Non è chiaro, infine, il perché ai giocatori spezzini sia stato assegnato il soprannome di aquilotti. Perché la tv ha sdoganato, messo il timbro di casa e famiglia sul calcio delle femmine. Se è vero che in questo venerdì “nero” si possono chiudere grandi affari a prezzo di saldo (ma anche beccare qualche «sola» indimenticabile), abbiamo immaginato cosa potrebbe offrire un e-shop italiano di calciatori d’occasione: chissà che in questa lista qualche dirigente non trovi una buona idea, da prenotare già oggi e farsi recapitare comodamente a casa a gennaio o al più tardi a giugno.
Nel corso degli anni la prima squadra ha spesso utilizzato in alternativa anche altre strutture quali il Cipriano Incerti di Ceparana, il centro sportivo Montagna della Marina Militare, alla Spezia, il L. Camaiora di Santo Stefano di Magra, o i campi M. Luperi e A. Berghini di Sarzana, sempre nella vicina Val di Magra, ma nel 2014 la società aquilotta, in accordo con il comune di Follo, ha sottoscritto un accordo per la gestione del centro sportivo Comunale nel comune della Val di Vara, creando due campi a 11 in erba naturale, utilizzati per le sedute di allenamento. La squadra ha come colori sociali l’amaranto e il bianco e come simbolo una testa di leone, simile allo stemma storico del rione romano di Trastevere. ASTON VILLA (prima maglia) – ufficiale – Caratteristica distintiva è il nuovo stemma, elemento storico come il richiamo al 150° anniversario del club sul retro sotto il colletto. Il simbolo societario è solitamente stato costituito da un monogramma formato dalle lettere iniziali del club, di volta in volta adattato alla dicitura ufficiale assunta dal sodalizio spezzino. La maglia è di colore bianco dal 1911, salvo divenire nera in qualche occasione, durante il periodo fascista.