Gino Cappello – 1954 Maglia Nazionale Calcio | Nazionale, su Il Museo di Pignaca. «Scrive Luigi Cibrario, storico della monarchia: «Quell’azzurro con l’immagine di Nostra Signora, in campo seminato di stelle d’oro, quel colore di cielo consacrato a Maria, simbolo del nostro colore nazionale»», cfr. Il Cosenza inoltrò ricorso e la Caf gli diede ragione ribaltando a tavolino il risultato del campo. Torino e d’Italia. Nella seconda area sono esposti i modelli degli impianti casalinghi del club, come gli antichi Campo Juventus e lo stadio Comunale oltreché l’odierno Juventus Stadium, oltre alle maglie di tutti i giocatori che hanno disputato almeno 300 partite in competizioni ufficiali, ologrammi interattivi a grandezza naturale di famosi allenatori del club quali Giovanni Trapattoni e Marcello Lippi, e un totem commemorativo di circa tre metri di altezza, incoronato con la scritta in lingua inglese «In Memory» («In memoria»), dedicato in ricordo delle trentanove vittime della strage dell’Heysel. Analogamente al percorso già intrapreso con lo Stadium, il sistema elettrico del J-Museum sfrutta in modo intensivo l’acqua piovana e l’energia solare grazie a dei dispositivi di inseguimento solare. A tutto il 2016 il J-Museum possiede uno schedario multimedia bilingue su cinque tavoli multitouch da 103 pollici, dell’ampiezza di 130 x 240 cm.
In virtù dell’incremento nel numero di visitatori al J-Museum durante i suoi primi sei mesi d’attività, l’istituzione aderì il 1º ottobre 2012 alla Federazione dei musei del calcio nonché iscritta nel 2013 all’Abbonamento Musei Torino Piemonte. 2019 il museo tocca quota 1 208 200 visitatori totali dal giorno d’apertura. Tra il maggio e l’ottobre del 2013 il museo ospitò la sua prima mostra temporanea, Il Lunedì si parlava di calcio. Cagliari-Juventus che valse la vittoria, da imbattuta, dello scudetto 2011-12, versioni originali della Coppa Campioni d’Italia e della Coppa Italia, oltreché premi individuali vinti da calciatori quali il portiere Gianluigi Buffon e repliche di tutti i principali trofei vinti dalla prima squadra maschile e femminile. Azzurri per la prima volta il 12 febbraio 2003 nell’amichevole di Genova contro il Portogallo. Nel 1907 il giornale organizza un’altra corsa ciclistica, questa volta in apertura di stagione, la Milano-Sanremo. Dopo aver eliminato il Siena vincendo per 1-0 in trasferta, la squadra viene estromessa dalla corsa alla promozione in Serie B dall’Arezzo dopo aver pareggiato 2-2 in terra toscana, in seguito al peggior piazzamento in classifica.
1950-51 – 7º nel girone E di Promozione. Nel 1986, il Chievo conquistò la promozione in Serie C2: il campo storico non era adeguato per ospitare partite professionistiche, quindi il Chievo andò a giocare al Bentegodi. A seguito del cambio dei vertici federali della FIGC con la nomina del bolognese Leandro Arpinati la rosea perse nel 1926 la qualifica di «organo ufficiale del CONI», qualifica che fu invece accordata al trisettimanale Il Corriere dello Sport di cui la camicia nera era stato nel 1924 uno dei fondatori. Fu così che Pozzo arrivò a presentare il suo progetto a Torino, sede della Federazione, in un clima di tensione la mattina di domenica 24 luglio, lo stesso giorno della finalissima fra Pro Vercelli e Pisa in programma nel pomeriggio nel capoluogo piemontese, e in occasione della quale il Consiglio Federale era stato convocato. Cronaca di Torino, 28 aprile 1998, p. Emanuela Minucci, Vertice sul nuovo «Comunale», in La Stampa, 27 marzo 1998, p.
Sport Cronaca, 29 ottobre 1998, p. 1926-27 – Partecipa al campionato sardo di Terza Divisione. Dopo un ulteriore periodo di quiescenza tra il 1965 e il 1967, si ripartì dalla Terza Categoria, per poi salire in Seconda dopo un biennio. Coppa Italia, la Supercoppa italiana, la Coppa Intercontinentale, la Coppa dei Campioni/UEFA Champions League, la Coppa delle Coppe UEFA, la Coppa UEFA, la Coppa Intertoto UEFA e la Supercoppa UEFA, che ne hanno fatto dalla fondazione al 2022 l’unica locazione in Eurasia – oltre alla sede amministrativa dell’Unione Europea delle Federazioni Calcistiche (UEFA) a Nyon – in cui sono in esposizione permanente i trofei delle sei competizioni confederali per squadre di club. Essi sono presentati da un gioco di luci stroboscopiche e filmati risalenti al loro rispettivo periodo di consegna su sfondo nero e bianco, rispettivamente. Se si inserisce il codice che i produttori usano come esempio, il giocatore arriverà in un livello molto avanti nel gioco. Roberto è però molto legato ad un altro gioiellino di quel tempo, la cosiddetta bandiera della Lazio … Ottavi di finale di Coppa Italia Dilettanti Lazio. Finale di Coppa delle Coppe. L’archivio conta con una selezione di radiocronache sportive dagli anni 1930 a cura di giornalisti come Nicolò Carosio, Alfredo Provenzali, Enrico Ameri e Sandro Ciotti, includendo la trasmissione dell’incontro valevole per la Coppa Intercontinentale 1985 tra la Juventus e l’Argentinos Juniors – ritenuta dalla stampa specializzata quale la migliore edizione nella storia del torneo – a cura di Gianfranco Accio.